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Parco Naturale Gran Bosco
Il Parco Naturale del Gran Bosco è un’area protetta ideale per escursioni a piedi, in bicicletta o, nel periodo invernale, per camminate con le ciaspole immersi nella natura incontaminata.
Il Parco del Gran Bosco si estende sulla destra della Val di Susa (Alpi Cozie Settentrionali), dai 1000 metri slm ai 2600 dello spartiacque. E’ stato istituito nel 1980 principalmente per proteggere la rigogliosa vegetazione ed in particolare le pregiate abetine e gli estesi larici-cembreti. E’ occupato per il 70% da boschi, e per il rimanente 30% da pascoli e praterie di alta quota. La fauna selvatica è particolarmente ricca con circa 70 specie di uccelli nidificanti e 21 specie di mammiferi, tra le quali dominano cervi, caprioli e camosci.
In passato, già agli inizi del 1700, questo bosco era particolarmente interessante perchè forniva il legname per le grandi travature a vena dritta impiegato nelle grandi opere di ingegneria militare e civile, quali l’Arsenale di Torino, la Basilica di Superga e il Castello della Venaria Reale.
FAUNA
La grande varietà di ambienti e flora, costituisce un habitat ideale per una fauna altrettanto ricca. Troviamo quindi numerosi rapaci, tra i quali l’Astore, lo Sparviere, la Poiana e il Gheppio, mentre una coppia di Aquila Reale è regolarmente nidificante. Tra i rapaci notturni, oltre all’Allocco, presente alle quote più basse, troviamo anche il Gufo Reale e, nella foreste di abete, la Civetta Capogrosso che utilizza per la sua nidificazione le cavità scavate dal Picchio Nero, il più grande picide europeo.
Nidificano nel Parco, la Pernice Bianca, il Gallo Forcello e la Coturnice; da segnalare la presenza della Nocciolaia, che gradisce particolarmente la presenza del pino cembro, dei cui pinoli si nutre.
Tra i mammiferi sono da ricordare le lepri (comune e alpina), gli scoiattoli, le marmotte e molti altri piccoli roditori oltre alla volpe, l’ermellino, donnola, martora, faina e tasso.
Nel Parco vivono quattro importanti specie di ungulati: il camoscio, da sempre presente in zona; il cinghiale, la cui componente genetica originaria è ormai quasi scomparsa a causa di ibridazioni ed incroci; il cervo e il capriolo.
Dal 1997 è ricomparso nella zona anche il lupo.
FLORA
Nel Gran Bosco sono presenti oltre 600 specie vegetali, tra cui tutte le più importanti specie forestali del Piemonte.
Al confine con i prati del fondo valle, troviamo una certa diffusione di latifoglie, tra le quali frassini, betulle, aceri e ontani ed esigui popolamenti di faggio, nonchè la presenza di alcuni piccoli nuclei di tasso.
Come ci si innalza di quota, si entra nel regno delle conifere. Nelle zone più aride e più assolate, e sui suoli particolarmente superficiali e rocciosi incontreremo il pino silvestre, talvolta ricoperto da grossi cespugli di vischio. Tra i 1300 e i 1800 metri regnano incontrastati l’abete bianco e l’abete rosso che si diffondono fino al confine orientale del Parco. Verso il limite superiore dell’abetina troviamo larici e il pino cembri. Il cembro è presente anche in formazione pura, molto rara nelle Alpi Occidentali, con la bellissima cembreta del Piccolo Bosco.
Importante di nota la presenza di due specie erbacee rare: la Corthusa Matthioli, una primulacea che si trova solo in pochi altri posti sul versante meridionale delle Alpi, e la Menyanthes Trifoliata, caratteristica delle zone con acqua stagnante, un tempo largamente diffusa nelle risaie del Piemonte ed oggi praticamente scomparsa.
Rifugio Alpino Daniel Arlaud
All’interno del Parco del Gran Bosco è presente il rifugio alpino Daniele Arlaud, facilmente raggiungibile, in estate ed in inverno, seguendo al strada forestale che porta da Monfol a Borgata Seu.
REGOLAMENTAZIONE DEL PARCO
l Parco Naturale del Gran Bosco ha una sua particolare regolamentazione per salvaguardare il bosco, i suoi abitanti e il delicato equilibrio che esiste tra loro.
Le regole principali sono
- È vietato l’abbandono anche temporaneo, di rifiuti di qualsiasi genere.
- L’accensione di fuochi è vietata in qualsiasi periodo dell’anno tranne nelle aree appositamente attrezzate individuate e segnalate dall’Ente Parco dove è ammesso l’uso di fornelli da campo e di attrezzature per la cottura di cibi.
E’ vietato raccogliere fiori e frutti selvatici.
- E’ vietata la raccolta, l’asportazione e l’uccisione volontaria di qualsiasi specie di mollusco, anfibio o insetto.
- E’ vietato introdurre cani di qualsiasi razza, al di fuori delle aree attrezzate e segnalate dall’Ente Parco. E’ possibile passeggiare con il cane rigorosamente al guinzaglio, solo sulla strada principale che conduce da Monfol a Montagne Seu.
- Dal 15 maggio al 30 novembre, periodo riproduttivo e delle nascite degli ungulati presenti nel Parco, l’attività fotografica sia professionale, sia amatoriale – (caccia fotografica) – è vietata ad eccezione di quella effettuata con autorizzazione della Direzione del Parco o sotto il controllo del personale incaricato.
- E’ vietato percorrere sentieri NON segnalati.
- L’accesso con le biciclette può avvenire liberamente sulle strade carrozzabili e sui percorsi appositamente segnalati.
- I gruppi di escursionisti a piedi, a cavallo o di bikers possono accedere al Parco solo previa autorizzazione dell’Ente Parco.
- In tutto il territorio del Parco è fatto divieto di esercitare lo sci fuori pista. È comunque consentito l’uso di sci di qualsiasi tipo per escursioni sui tracciati corrispondenti alle strade del Parco.
- Le comitive, le scolaresche, ed i gruppi comunque organizzati possono effettuare la visita del Parco in gruppi di non più di 30 persone e solamente se accompagnate dal personale messo a disposizione dall’Ente di gestione o previa autorizzazione della Direzione del Parco.
- Su tutto il territorio del Parco, ivi comprese le aree attrezzate, è vietato il campeggio, anche temporaneo, con tende o qualsiasi altro mezzo di soggiorno. E’ possibile trascorrere la notte nel Parco alloggiando al rifugio D. Arlaud, situato proprio nel cuore dell’area protetta in località Montagne Seu.